

Nadia Sironi
Biologa Nutrizionista
ANALISI DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA
Attraverso l'analisi bioimpedenziometrica (BIA), una metodica non invasiva e indolore è possibile stabilire:
lo stato di idratazione corporea (normoidratazione, disidratazione, ritenzione di liquidi)
la determinazione della massa magra (muscoli, organi, ossa e fluidi) e della massa grassa (tessuto adiposo sottocutaneo e viscerale).
Data la sua importanza, viene effettuata sia durante la prima visita che durante i controlli per monitorare la variazione dei parametri prima e dopo un determinato protocollo alimentare.
VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE
Dai risultati ottenuti dall'analisi bioimpedenziometrica è possibile effettuare una valutazione dello stato nutrizionale per determinare il metabolismo basale, ovvero il fabbisogno minimo di calorie necessario per il mantenimento delle funzioni vitali nelle condizioni di riposo e di digiuno.
La stima del metabolismo basale è utile per l'impostazione del regime dietetico finalizzato alla conservazione della massa magra.
PIANI ALIMENTARI PERSONALIZZATI
Poichè la composizione corporea e lo stato nutrizionale sono caratteristici di ogni singolo individuo, la loro determinazione è fondamentale per poter elaborare piani alimentari personalizzati che tengano conto delle esigenze e degli obiettivi individuali.
La personalizzazione è poi la chiave per ottenere risultati soddisfacenti e duraturi nel tempo.
EDUCAZIONE ALIMENTARE
L'educazione alimentare, è alla base di un corretto regime dietetico.
Uno degli obiettivi principali sarà quello di imparare a mangiare in modo sano, acquisendo la consapevolezza del valore nutrizionale degli alimenti, allo scopo di trarre vantaggio dalle loro proprietà nutritive e funzionali.
Ciò permetterà di mantenere uno stile alimentare equilibrato per tutta la vita, consentendo di gestire anche le occasioni come cene, feste, vacanze in modo autonomo e senza dover rinunciare ai cibi preferiti.
Educazione Alimentare
Mangiare in modo sano ed equilibrato non è solo una questione di scelta dei cibi, ma soprattutto di consapevolezza.
Significa smettere di vivere il cibo come un nemico, una tentazione o una punizione, e iniziare a costruire con esso un rapporto nuovo, libero da automatismi e sabotaggi interni.
Spesso si cerca di “mettersi a dieta” senza fare prima un passo fondamentale: osservare come mangiamo nella vita reale, quali automatismi mettiamo in atto, quali emozioni ci spingono verso certe scelte, e che ruolo hanno la spesa, la dispensa e l’organizzazione quotidiana nella nostra alimentazione.
Quello che imparerai, se seguirai un percorso nutrizionale insieme a me, ti permetterà di arrivare a un grado di consapevolezza tale per cui riuscirai a fare scelte equilibrate sia a casa che fuori.
Durante gli incontri affronteremo insieme questi temi in modo pratico e personalizzato:
La consapevolezza parte da lontano: la spesa
Il momento della spesa è l’inizio di ogni abitudine alimentare. È lì che si decidono in modo implicito le scelte che poi ci ritroveremo nel piatto.
La dispensa come specchio delle abitudini
Aprire la dispensa o il frigorifero è come guardare in uno specchio: ci dice molto di noi. Se è disordinata, piena di prodotti confezionati, magari scaduti o acquistati “per emergenza”, probabilmente riflette uno stile di vita caotico, privo di attenzione al cibo quotidiano.
Organizzazione dei pasti: praticità e intenzione
Non si può parlare di consapevolezza alimentare senza affrontare il tema dell’organizzazione pratica. Chi vive di fretta, salta i pasti o mangia ciò che capita non è “sbagliato”: è solo intrappolato in un sistema che non è sostenibile.
Perdere peso senza perdere equilibrio
Chi ha un obiettivo di perdita di peso deve prima di tutto uscire dalla mentalità “o tutto o niente”.
Le diete drastiche funzionano solo nel breve termine perché non lavorano sulla consapevolezza, ma sul controllo.
Consapevolezza è libertà
Alla fine, consapevolezza alimentare significa liberarsi da sensi di colpa, rigidità e confusione. Significa tornare ad avere un rapporto sano, adulto e sereno con il cibo.
Il mio approccio nutrizionale
Oggi l’alimentazione di molte persone è fortemente sbilanciata, spesso senza che ce ne accorgiamo.
Zuccheri semplici, pasti poco equilibrati, snack troppo frequenti o saltare i pasti: tutto questo crea scompensi che si riflettono su energia, peso, umore e salute generale.
Ecco perché il mio lavoro parte da un principio fondamentale: ritrovare l’equilibrio tra i macronutrienti, senza eliminare nulla, ma armonizzando tutto.
Equilibrio, non restrizione
Credo in un’alimentazione in cui tutti i macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi) siano presenti nelle giuste proporzioni.
Non si tratta di togliere il pane, la pasta o la frutta, ma di inserirli nel momento giusto e nella quantità adatta al tuo corpo.
Il cibo deve nutrire, dare energia e sostenere le tue giornate, non creare stanchezza, gonfiore o fame continua.
Piani alimentari personalizzati
Ogni persona è diversa e non può seguire un modello preimpostato.
Per questo ogni piano alimentare è costruito su misura, in base a:
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Ritmi lavorativi (turni, lavoro d’ufficio, attività fisica)
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Abitudini familiari (es. mamme che cucinano per tutti)
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Obiettivi personali (energia, benessere intestinale, ricomposizione corporea)
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Capacità di organizzarsi con i pasti (poco tempo, pasti fuori casa)
La dieta che funziona è quella che si adatta alla tua vita, non quella che ti costringe a stravolgerla.
Analisi completa del tuo stile di vita
Durante la prima visita, raccolgo tutte le informazioni necessarie per costruire un piano realistico ed efficace:
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Abitudini alimentari attuali
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Frequenza dei pasti, tipo di alimenti consumati
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Ritmi sonno/veglia
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Livello di stress
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Attività fisica
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Sintomi da considerare (gonfiore, fame nervosa, difficoltà digestive)
Questo permette di intervenire in modo mirato, senza soluzioni generiche.
Educazione alimentare al centro
Non mi limito a dirti cosa mangiare, ma ti spiego perché.
Durante il percorso impari a:
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Riconoscere i segnali del tuo corpo
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Scegliere in autonomia gli alimenti più adatti
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Gestire fame emotiva e fame reale
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Creare equilibrio anche nei momenti sociali (cene, viaggi, feste)
L’obiettivo è diventare autonomi e sereni nel vostro rapporto con il cibo.
Non sei “a dieta”, stai imparando a mangiare meglio
Quando il cibo è ben distribuito, bilanciato e adatto ai tuoi bisogni, non ti sentirai più a dieta.
Non serve contare calorie o pesare tutto per stare bene.
Il risultato?
Più energia, meno fame nervosa, miglior digestione, umore più stabile e un peso che si regola naturalmente.
Visite in studio o online
Ricevo nel mio studio a Cavenago di Brianza, ma è possibile anche prenotare visite online per chi ha orari particolari o vive lontano.
I piani alimentari sono sempre personalizzati, con controlli regolari per monitorare i progressi e adattare il percorso in base alle esigenze.
Il mio obiettivo?
Aiutarti a costruire un nuovo rapporto con il cibo: più consapevole, più equilibrato e più sereno.
Perché volersi bene passa anche da qui.
Dieta e patologie
Un’alimentazione scorretta aumenta l’insorgere di alcune malattie metaboliche, che se non curate tempestivamente possono comportare gravi rischi per la salute.
Patologie
Le più comuni patologie legate ad una alimentazione poco sana sono l’ipercolesterolemia, l’ipertensione arteriosa, il diabete, il sovrappeso, l'obesità e l'anoressia.
Il primo passo per la prevenzione di queste patologie è effettuare periodiche analisi del sangue che possano facilmente individuare un eccesso di trigliceridi o di colesterolo. Un eccesso di grassi e zuccheri nel sangue provoca un ispessimento delle arterie, compromettendo la circolazione e aumentando il rischio di ictus o infarto.
Consigli
Nel caso in cui dalle analisi del sangue risultino valori alterati, è possibile rivolgersi al nutrizionista, che possa elaborare una dieta personalizzata in base alle proprie esigenze e tenendo conto dei tuoi gusti personali. Un’alimentazione varia ed equilibrata composta in prevalenza da frutta e verdura è il miglior giubbotto di salvataggio per il tuo cuore.
Oltre ad elaborare una dieta per patologie personalizzata, ti fornirò utili consigli per combattere il senso di fame. Ad esempio, mangiando più lentamente e masticando a lungo, i recettori del gusto invieranno al cervello un “messaggio di sazietà” che ti aiuterà ad evitare gli eccessi.
Dieta su misura
Un soggetto in sovrappeso, obeso, anoressico, con ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa o diabete, deve innanzitutto riconoscere il suo stato di salute e lentamente rieducarsi a mangiare. Tutto il processo di guarigione deve essere monitorato da una nutrizionista, che tenga sotto controllo l’andamento della dieta.
Una dieta per patologie serve al paziente per comprendere quali alimenti evitare e quali invece può assumere, capire l’importanza di non eccedere nelle quantità, imparare i metodi di cottura più salutari e dosare i condimenti, magari sostituendo il sale con le spezie aromatiche.
In conclusione, la dieta per patologie è consigliata a tutti coloro che soffrono di problemi cardiovascolari, malattie metaboliche o disturbi dell’alimentazione, a qualsiasi età.
Una dieta per patologie deve essere equilibrata e varia, deve essere accompagnata da almeno 3 ore settimanali di attività fisica e una sufficiente idratazione. Il benessere del corpo e della mente inizia da una corretta alimentazione.
Dieta antinfiammatoria
La dieta antinfiammatoria inizia con una riduzione delle calorie che assumiamo con l’alimentazione.
La restrizione calorica favorisce la riduzione dell’infiammazione perché diminuisce la biosintesi delle citochine pro-infiammatorie.
Le citochine sono molecole prodotte dal nostro organismo, importantissime per lo sviluppo e il corretto funzionamento del sistema immunitario.
Tuttavia, se vengono prodotte in eccesso è possibile che il nostro organismo sviluppi malattie infiammatorie o autoimmuni.
Restrizione calorica non vuol dire malnutrizione, ma soltanto una modificazione della quantità di calorie normalmente introdotte nel nostro organismo.
Prendendo come riferimento i livelli di assunzione dei vari nutrienti e le calorie consigliate in base al sesso e all’età, sarà sufficiente ridurre il consumo calorico del 25/30%, e variare le fonti da cui sono ottenute.
Se ben applicata, la riduzione calorica:
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Abbassa i livelli di colesterolo e trigliceridi;
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Aumenta l’HDL;
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Migliora l’attività della telomerasi, allungando la vita delle cellule;
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Riduce l’infiammazione;
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Combatte lo stress ossidativo;
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Contrasta le malattie neuro-degenerative;
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Rallenta l’invecchiamento cutaneo;
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Stimola l’autofagia, processo che rinnova e mantiene puliti tessuti e cellule, promuovendo il consumo delle nostre riserve. L’autofagia è un processo fondamentale per le nostre cellule, e oggi è oggetto di alcuni studi anche per i suoi possibili effetti sul cancro e l’Alzheimer.
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Dulcis in fundo, la restrizione calorica ha un ruolo importante anche nei processi di invecchiamento cardiovascolare e cerebrovascolare, e abbinata ad attività fisica regolare aumenta le aspettative di vita di 5-10 anni.
Gli alimenti perfetti di una dieta antinfiammatoria
L’alimentazione è da sempre un fedele alleato di ogni terapia.
Si può tranquillamente affermare che la salute si conquista prima di tutto a tavola, arricchendola con gli alimenti utili al nostro organismo per le loro proprietà benefiche.
Alcuni cibi dalle proprietà antinfiammatorie sono:
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Frutta e la verdura; queste sono anche ricchissime di antiossidanti, e hanno una vera e propria funzione di protezione del nostro organismo nei confronti sia dei processi infiammatori, sia dei danni prodotti dallo stress ossidativo;
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Alimenti ricchi di Omega3, una fonte di acidi grassi fondamentale per il nostro organismo, che da solo non riesce a sintetizzarli. Ecco quindi l’importanza di introdurli attraverso la dieta, aumentando il consumo di pesce fresco o attraverso un’integrazione naturale, ad esempio con l’olio di Krill;
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Spezie: sono potenti antinfiammatori la curcuma, grazie al suo principio attivo curcumina, e lo zenzero.
I cibi da evitare in una dieta antinfiammatoria
I primi alimenti da evitare sono tutti i tipi di grassi, sia saturi sia idrogenati, ma anche le farine raffinate, un consumo eccessivo di carboidrati, zuccheri, latticini e insaccati, le carni rosse e gli alcolici.
Questi cibi, infatti, favoriscono l’infiammazione, anche per la loro capacità di portare alla formazione di tossine pro-infiammatorie e di alterare la flora intestinale. Vengono così favoriti i processi infiammatori del tratto intestinale.